_+ Spheniscus Sinensis Sinteticum
SPHENISCUS SINENSIS SINTETICUM
Chart, foto, video, scultura di carta, documentazione scientifica, disegni
2013
Ho sezionato parti minuscole di plastica dall’esemplare proveniente dal Museo dell’Antartico, analizzandole poi in diversi laboratori: al microscopio per le Scienze ambientali, (Dottoressa Francesca Droghini) Al microscopio 3D del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente ( Dott.Francesco Boschin, Crozzini Jacopo). E con l’Università degli Studi di Siena nell’ambito di tematiche inerenti la chimica ambientale, dei beni culturali e l’ecotossicologia (Dott.ssa Cristina Guerranti). Ho deciso di lavorare con gli stessi mezzi di cui si fa uso nel campo della ricerca scientifica, come processo performativo e creativo. Tali risultati, mi sono serviti per far luce su un altro aspetto della società contemporanea spesso inconsapevole di ciò di cui si circonda. La stessa superficialità, che ci fa accettare il feticcio plastificato in un museo, si ripropone nell’acquisto di oggetti apparentemente insignificanti, dall’aspetto ludico, che si rivelano nocivi per l’ambiente. Sovente oggetti in plastica, nascondono traffici illeciti, legati alla camorra, che rivende rifiuti tossici con obbligo di smaltimento speciale, in Cina, dove vengono invece lavati con semplice acqua e trasformati in oggetti come giochi per bambini. Il chart, nello specifico è come il libretto delle istruzioni per intraprendere il viaggio del pinguino, di una specie di ultima generazione, che possa creare nuovi link per spunti di conoscenza. Nel procedimento di studio e analisi sul pinguino orientale, utilizzo foto fatte in Antartico durante il “mio primo viaggio” alla ricerca di questa nuova specie, che però non trovo, ma della quale riesco a sapere di più grazie allo studio delle grandi quantità di plastica che si possono trovare nelle acque dell’Antartico, che analizzando capisco provenire da correnti orientali.
Un’ altra serie di foto, riguardano il secondo e più proficuo “viaggio”, finalmente in Cina, dove riesco ad avvalorare la mia tesi, fotografando l’esemplare in tutto il paese. Inoltre, come si è di abitudine fare durante le spedizioni, c’è uno sketchbook dove sono racchiusi diversi studi compiuti durante la ricerca sul campo e infine la riproduzione in scala 1/1 del pinguino, che sarà esposta al Museo dei Fisiocritici di Siena, già ricco di fossili e animali impagliati, che ospita la mostra. La scelta comunicativa di usare materiale fotografico e avvalersi della credibilità di esperti studiosi, sia della vita in Antartico, che per lo studio delle particelle plastiche, genera nel pubblico, un dubbio, che chiude il cerchio della mia tesi iniziale sulla comunicazione di massa, cioè, se le prerogative sono prese in prestito dalla scienza, che ha una forma riconosciuta come attendibile, si tenderà a prendere le informazioni come vere. Quindi nonostante si possa avere un dubbio su quello che viene visto, il mescolare realtà e finzione fa tirare le somme su una realtà oggettiva in quanto visivamente provata.